Pubblico di seguito il decreto inviato dal Ministero dell’Ambiente al MEF per la controfirma e l’invio alla Ragioneria di Stato.
https://www.shippingitaly.it/2025/04/04/eolico-portuale-ce-il-decreto-non-ancora-i-soldi/
Al contrario di quello che viene affermato dai giornali locali, conviventi da anni con questa ridicola farsa dell’Eolico Off shore floating, – come possibile via di uscita del territorio di Civitavecchia dalla crisi dovuta dal Phase Out dal carbone – al nostro porto non è stato riconosciuto nessun tipo di finanziamento, se non una generica e assolutamente inutile menzione, insieme a Brindisi, come possibile sede di attività di supporto.
Cosa si voglia dire rimarrà un mistero ancora per molti anni.
Gli interventi che si elencano da realizzare per il porto di Civitavecchia sono praticamente tutti quelli che necessitavano come requisiti.
Di fatto, la nota del Capo di Gabinetto del Ministro Giorgetti, Dott. Varrone, personaggio alquanto influente nel deep state, sancisce una bocciatura totale del Decreto così come e’ formulato. Dice chiaramente che non rispetta i requisiti di legge. Quindi non c’è nessun invio alla bollinatura .… senza i Cup, con la quantificazione delle spese, il decreto anche se ha natura solo regolamentare, e’ privo di efficacia.
Certo in caso di pubblicazione lo potrebbero impugnare solo le adsp escluse, cosa alquanto difficile.
Ma quello che più e’ rilevante è scritto nella Relazione di accompagno al Decreto. Il Ministero dell’ Ambiente dice chiaramente che il progetto presentato dall’Adsp di Civitavecchia, come da me affermato a suo tempo, è economicamente insostenibile in base al bando emesso.
L’inclusione nominale di Brindisi e Civitavecchia è chiaramente una marchetta politica per D’ Attis e Battilocchio, da parte del loro compagno di partito e Ministro Pichetto Frattin, ma che non porterà nessuna ricaduta sul territorio!
Dopo il blocco di Trump di tutti i progetti sull’eolico off shore floating negli Stati Uniti, fondi e banche non finanziamo più progetti basati su questa tecnologia, perchè non economicamente matura. L’Italia ha aggiornato gli obiettivi del suo Pniec a 2,1 Gw al 2040, praticamente nei prossimi 15 anni si prevedono di realizzare solo quattro campi eolici. .… praticamente nulla!
Considerando come già approvato quello botton fixed a Ravenna, – dove l’Eni ha presentato un avveneristico progetto che prevede la cattura della CO2 e il riempimento con essa dei giacimenti di gas esauriti- ci saranno quote solo per tre campi floating. Il punteggio più alto spetta, secondo il decreto FER 2 in vigore fino al 2028, alle regioni più ventose che sono Sicilia, Puglia e Sardegna …. quindi siamo alla supercazzola totale .… a Civitavecchia e ai suoi dirigenti “politici” non rimane più neanche la possibilità di inseguire i mulini a vento.