La memoria non è mai rotonda


Mentre Donald Trump, leader democraticamente eletto della più potente nazione al mondo,   distrugge definitivamente l’ordine internazionale scaturito dalla seconda guerra mondiale, con conseguenze che non possiamo neanche immaginare.   Demolisce l’idea che possa esistere   un diritto internazionale che regoli le controversie tra i popoli e gli Stati. Afferma  il diritto per le super potenze (Cina, Russia e Usa) di aggredire ogni popolo che non ha la forza e la potenza militare di opporsi e di appropriarsi delle sue risorse naturali.  E inoltre Attacca frontalmente l’Europa e minaccia dazi e muri ai propri confini (Messico e Canada). A Civitavecchia la politica locale, per quello che conta ed è in grado di decidere e determinare, si divide sull’intitolazione alla Senatrice Mafalda Molinari della rotonda davanti al varco fortezza, (tra Largo Plebiscito e Viale Garibaldi) .

D’altronde da certi imbecilli  non ci si può certo aspettare una analisi sulla situazione politica internazionale.

E poi a Civitavecchia non c’è mica una crisi economica drammatica, una riconversione industriale post-Enel da affrontare,  una amministrazione locale che fa pagare caro servizi pessimi ai cittadini, un porto che non funziona ed e’ governato cone uno Stato nella Stato. Ovviamente, funzionando gia’ tutto, ha senso polemizzare su cose di fondamentale importanza come l’intitolazione di una rotonda di manco quattro metri di diametro a una personalità che in beneficenza a Civitavecchia ha finanziato tutto e tutti per decenni.

Credo che se la Senatrice Molinari potesse assistere a tale disgustoso spettacolo, ne sarebbe giustamente indignata. E troverebbe il modo di spianare quella inutile, piccola, rotonda senza senso.

Poche persone ho incontrato nella mia vita così giustamente e orgogliosamente dirette e spigolose come la Senatrice Molinari.

L’argomento poi tirato fuori da alcuni tipi sinistrati contro l’intitolazione alla Senatrice della rotonda, un ideologico “antifascismo militante”, è talmente ridicolo che non merita nemmeno di essere commentato.

Chi rivendica oggi a più di un secolo dalla Marcia su Roma, la propria identità politica su slogan triti e ritriti, dimostra solamente di non avere la cultura di base per comprendere la storia del Paese in cui vive. Di non conoscere ne il fascismo, come fatto storico, ne tanto meno i valori più alti della cultura antifascista (largamente minoritaria per tutto il ventennio) che ad esso si è opposto.

In Italia, democrazia e libertà sono arrivate grazie all’intervento delle forze alleate!

E’ grazie a questi presunti democratici, che dei valori della democrazia ne fanno un uso così strumentale e infimo, che personaggi come Donald Trump ( o da noi Salvini, Vannacci, etc.,) riescono ad ottenere un consenso diffuso e a volte, purtroppo, della maggioranza dei cittadini.

Distinguere poi la figura della Senatrice come imprenditrice e filantropa, (come vuole il PD locale), dalle idee, anche politiche, che l’hanno sempre accompagnata in tutta la sua vita, è un atto da farisei,  che descrive il livello dei personaggi che ci amministrano, e che della Senatrice Molinari  dovrebbero avere pudore anche  di parlarne.

Personalmente, trovo disgustoso anche quando partiti e amministrazioni di destra tentano di rimuovere omaggi a leader del movimento operaio, come nel caso di Palmiro Togliatti, giustificandosi con presunti legami ai crimini staliniani. Anche il negazionismo WOKE mi terrorizza!

Spero sinceramente che questo squallido teatrino tra populismi di destra e sinistra, che massacra storie collettive e personali per giustificare la propria esistenza attuale, possa giungere a una conclusione. Tuttavia, ho scarsa fiducia che questo avvenga.


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