Si all’energia rinnovabile! No alla speculazione energetica! Stop Eolico Off Shore!


Si all’energia rinnovabile! No alla speculazione energetica! Stop Eolico Off Shore!

Al Presidente della Regione Lazio

Avv. Francesco Rocca

 Via Rosa Raimondi Garibaldi 7 – Roma 00145

Gent.mo Sig. Presidente,

i sottoscritti Cittadini,

Premesso che:

l’Italia, l’Europa e tutto il pianeta devono affrontare la difficile sfida vitale del contrasto al cambiamento climatico e conseguentemente ha la necessità di abbandonare quanto prima le tradizionali fonti fossili di produzione energetica.

Il passaggio alle fonti rinnovabili di produzione energetica non può e non deve trasformarsi in una disastrosa speculazione energetica ai danni dell’ambiente, del paesaggio, dei suoli agricoli, del mare, dei contesti economico-sociali locali, della stessa identità storico-culturale di tanti luoghi d’Italia, come purtroppo sta accadendo. Le rinnovabili non sono tutte uguali e tutte impattanti alla stessa maniera. Ci sono modi diversi di intenderle, la scelta di quale sistema energetico dobbiamo adottare per il futuro e’ la scelta di quale società vogliamo in futuro. Oggi viviamo nel completo Far West delle rinnovabili. La politica non decide e lascia ai sensali del permitting campo libero per le speculazioni più becere. Anzi è su questo che la cattiva politica prospera: dietro alle società di progettazione e sviluppo delle FER si muovono potenti lobby in cui, politici e speculatori, mediano i loro interessi.

L’enorme numero di progetti di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (5.678 al 31 marzo 2024) ha già ampiamente superato il target previsto a livello comunitario al 2030 dal Pniec (oltre 336 GW rispetto ai 70 GW concordati). I progetti sono o saranno finanziati o incentivati a vario titolo con fondi pubblici. In particolare dai fondi previsti nel piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 risultano complessivamente ben 5.678, pari a 336,38 GW di potenza, suddivisi in 3.642 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 144,84 GW (43,06%), 1.897 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 101,14 GW (30,07%) e 139 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 90,41 GW (26,88%).

In alcune regioni, come ad esempio la Sardegna, aventi un sistema elettrico collegato al resto d’Italia con connessioni a portata contenuta (massimo 2 mila MW nei prossimi anni), la Soprintendenza speciale per il PNRR ha registrato “una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del PNIEC 2030, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” .

P er evitare questo la neo eletta Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, ha preso nei giorni scorsi un provvedimento di sospensione dell’operatività della messa in opera di nuovi impianti di energia rinnovabile. Sospensione motivata da un vuoto normativo e di mancata applicazione di direttive comunitarie fondamentali per una reale e proficua programmazione dell’interesse pubblico della popolazione. Ma sono anche tante altre le aree ormai aggredite da una speculazione energetica priva di remore e di utilità collettiva: la Tuscia laziale, la Puglia, la Sicilia, la Maremma, i crinali appenninici. Insomma, siamo all’overdose di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici, senza una vera programmazione pubblica.

  costo Fer differenziato per tipologia FER II

Senza l’approvazione del Decreto Fer II ad esempio, non è possibile stabilire il prezzo dell’energia per i vari tipi di FER. Cioè il prezzo base che pagherà GSE il gestore unico della Rete. Non distinguere il prezzo delle varie FER e autorizzare nuovi impianti senza una visione complessiva, può portare un buco nelle casse dello Stato superiore a quello causato dal 110%.

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere dei paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso. Perché, ad esempio, dobbiamo puntare su energia rinnovabile che costano tre volte il fotovoltaico (60/euro x KW) e quasi quattro volte dell’eolico on shore (50/euro x KW). E’ il caso dell’ eolico off shore floating (185/euro x KW), che tecnologicamente ed economicamente non appare ancora maturo e non è mai stato realizzato nel Mar Mediterraneo. L’Italia se lo può permettere economicamente? Gli italiani sono disposti a pagare di più l’energia? Se non abbiamo chiare le risposte a queste domande, come possiamo permettere che multinazionali straniere opzionino tratti immensi di mare.

VISTO CHE,

la Regione Lazio con la Delibera n. 171 del 12 maggio 2023 ha fornito indirizzi e criteri transitori per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili concernenti il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico ai sensi dell’articolo 27-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), relativo alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici a terra nel territorio regionale. Ai sensi di tale Delibera, inoltre, la struttura regionale competente per il PAUR di cui all’art. 27-bis del D.lgs. 152/2006 ha il compito di monitorare, di concerto con la struttura regionale competente in materia di energia, sull’effettivo sviluppo delle FER nel rispetto dei criteri su indicati, attraverso la redazione con cadenza annuale di un documento informativo contenente la rilevazione e l’aggiornamento dei dati concernenti le procedure autorizzatorie concluse e le relative installazioni.

La suddetta norma regionale emanata, non detta specifiche indicazioni per quanto riguarda l’eolico Off shore floating e la tutela degli ambienti marini e delle attività di pesca. Oggi, nella Regione Lazio stiamo assistendo ad un vero e proprio assalto al mare.

Sono più di 10 le domande per la realizzazione di parchi eolici off shore.

Nella Regione Lazio sono state avanzate a Terna richiesta per allaccio per 32 GW al 31 Marzo 2024.

  • 6,2 GW EOLICO OFF SHORE – Tre volte di più quanto previsto dal PNIEC per tutto il territorio nazionale cioè: 2.1 GW.

  • 8,4 GW EOLICO ON SHORE

  • 17 GW FOTOVOLTAICO

SI EVIDENZIA,

1) Ad oggi il Ministero competente non ha pubblicato le Linee guida per il rilascio dell’autorizzazione unica come prevista dall’art. 23, comma 6, D.L. 199/2021 , che dovrebbe disciplinare la realizzazione di parchi eolici off shore.

2) La realizzazione di impianti eolici al di fuori del mare territoriale non riguarda l’esercizio dei diritti dello Stato costiero per lo sfruttamento delle risorse della piattaforma continentale (vedi UNCLOS ’82, artt. 77 ss.; L. 613/67, artt. 2 e 44) ma i diritti per lo sfruttamento della Zona Economica Esclusiva – ZEE (vedi UNCLOS ’82, art. 56.1.a.). L’Italia non ha ancora una legge che dichiari a livello internazionale quale sia la ZEE di propria competenza e, a livello nazionale, quali procedure amministrative debbano essere seguite e quali uffici abbiano la specifica competenza per rilasciare eventuali autorizzazioni.

3) In merito alle richieste di demanio marittimo le Capitanerie di Porto competenti per il territorio laziale hanno chiesto che tutte e 10 le autorizzazioni demaniali marittime per parchi eolici off shore vengano trattate congiuntamente, come previsto dal Codice dell’Ambiente.

4) Lo “Studio di ricognizione e approfondimento sullo sviluppo delle attività legate alle risorse energetiche alternative (impianti eolici off-shore) e delle interazioni con le attività di pesca e acquacoltura”, realizzato dal Consorzio Mediterraneo, struttura di ricerca aderente a Legacoop Agroalimentare. Ha evidenziato come la costruzione dei 67 impianti eolici off-shore progettati nei mari italiani al 2021, (oggi le domande sono arrivate ad essere 139), con le geolocalizzazioni attualmente previste, sottrarrebbe una superficie di circa 13.000 Km quadrati alle attività di pesca professionale, in particolare lo strascico, e di maricoltura, con inevitabili ripercussioni sulla loro sostenibilità economica, in relazione ai volumi del pescato e all’occupazione, producendo effetti particolarmente pesanti per le marinerie. Relativamente all’impatto occupazionale, si stima una perdita di oltre 4.000 addetti – senza tenere conto del ridimensionamento che subirebbe l’ampio indotto industriale e commerciale – concentrati soprattutto nella Sicilia Sud-Occidentale (oltre 2.000 addetti in meno), in Puglia centrale e meridionale (-1.000), Sardegna meridionale (-500). Seguono Romagna (-300), Lazio (-200), Calabria e Sicilia Ionica (-200).

TRATTO MARE OCCUPATO PROGETTO Thyrrenian Sovrapposizione istanze presentate – Fonte Capitaneria di Porto

5) Qualora si prendesse la sciagurata decisione di regalare il nostro mare a i fondi speculativi del nord Europa, le marinerie di Civitavecchia, Anzio, Gaeta, dopo secoli di attività e tradizione, scomparirebbe e con essa tutto l’indotto di commercio e ristorazione che dà lavoro a centinaia di persone. Com’è possibile non tutelare un valore peculiare del nostro territorio come quello rappresentato dalla pesca.

6) La Regione Lazio ha pubblicato il nuovo Piano Regionale dei Porti turistici, che prevede sette nuovi porti nel territorio laziale. Tutti i nuovi porti sono in prossimità delle richieste demaniali di parchi eolici off shore. La realizzazione di porticcioli turistici, rappresenta un sano sviluppo dell’economia del mare, in linea con la vocazione lavorativa e storica del nostro paese. Un lavoro vero, un lavoro non promesso, ma reale e qualificato. Se venissero approvati i progetti presentati per l’eolico off shore, sparirebbero dalle carte nautiche enormi tratti di mare che sarebbero inibiti alla navigazione e alla pesca… e come conseguenza i progetti di nuovi porticcioli andrebbero a farsi benedire.

RITENGONO,

A) Che debba essere lo Stato nella sua interezza, come previsto nella Costituzione: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. (art.114)”, a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettendo poi a bando di gara i siti così individuati al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale, degli impianti di produzione energetica off shore.

B) che come hanno richiesto le Capitanerie di Porto competenti per il territorio laziale, le autorizzazioni demaniali marittime per parchi eolici off shore, debbano trattate tutte e 10 congiuntamente, come previsto dal Codice dell’Ambiente.

A TAL FINE CHIEDONO,

  • nell’ambito delle proprie competenze, l’adozione di un provvedimento di sospensione di qualsiasi parere, attività e partecipazione alle procedure di VIA/VAS del Mase, da parte della struttura regionale preposta per impianti di produzione energetica per quanto riguarda l’eolico off shore, fino all’adozione da parte del CDM del Regolamento che disciplini il procedimento unico di rilascio previsto dall’art. 23, l. 199/21. L’approvazione del decreto legge c.d. FER II e il decreto di applicazione della direttiva Europea RED III.

  • Che nella Regione Lazio si prenda un provvedimento analogo a quanto fatto dalla Regione Sicilia, per cui la società che presenta la richiesta autorizzatoria per la realizzazione di un impianto da FER, non può variare compagine societaria fino alla realizzazione e al collaudo definitivo dell’impianto oggetto della richiesta.

Si ringrazia per l’attenzione.


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